Quanti pesci in quale vasca WDY FISHCALC v1.0 | |
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Uno dei dubbi più ricorrenti per l’acquariofilo neofita che si appresta a popolare la sua nuova vasca reef è quello su quanti e quali pesci potrà inserire. Nel cercare di fornire indicazioni dimensionali minime di una vasca a chi si appresta alla scelta dei pesci, quasi sempre vengono consigliati litraggi minimi per ciascun pinnuto o una lunghezza minima della vasca che possa consentire al pesce di nuotare con un certo grado di libertà. Questo dato, pur avendo una sua certa valenza, è senz’altro insufficiente e si presta a mal interpretazioni, comunque non aiuta certo in caso di una vasca di comunità abitata da diverse specie di pesci in quantità variabile.
Per cercare di sopperire a questo, ho pensato ad una soluzione che possa fornire all’appassionato privo di esperienza, uno strumento che gli consenta di avere un’idea se il numero ed i tipi di pesci che vorrebbe inserire sono appropriati o meno al suo acquario.
Nel software di calcolo allegato WDY Fishcalc, ad ogni pesce si trova attribuito un numero che rappresenta un indice : il WDY ( Water width Disposable Yard ). Con questo indice e con la metodologia di calcolo che utilizza WDY Fishcalc, si potrà avere un’idea di massima di quanto dovrebbe essere capiente e grande la vasca nella quale si inseriranno i pesci, per rispettarne almeno le esigenze minime.
Il dato ottenuto non vuole avere nessuna valenza scientifica e tantomeno dettare delle regole universalmente valide, ma solo essere uno strumento di verifica per l’acquariofilo neofita che si trova di fronte alle prime scelte. Ovviamente l’esperienza e lo studio delle esigenze dei singoli pesci saranno sicuramente indispensabili per poter scegliere autonomamente con coscienza e conoscenza. Mi preme sottolineare che prima del risultato del WDY Fischcalc bisogna tenere conto delle particolari esigenze di ciascun pesce, sia singolarmente sia relativamente alla comunità. Non bisogna mai tralasciare o mettere in secondo piano le incompatibilità tra specie uguali e diverse e le loro esigenze alimentari e ambientali. Un caso tipico può essere quello dei Synchiropus . Sono pescetti piccini che rimangono tali anche da adulti e hanno limitatissime esigenze in fatto di spazio per il nuoto, quindi teoricamente sono adatti per vasche di modesto litraggio; hanno però una alimentazione molto selettiva che li porta anche in cattività a cibarsi, tranne che in rarissimi casi, solo della fauna bentonica insediata nelle rocce vive; per poter ben soddisfare le esigenze alimentari di un solo individuo ne sono necessari almeno 30/40 kg, ben colonizzate e mature, quindi pur avendo un WDY molto contenuto, questi pesci non possono essere inseriti in vasche al di sotto dei 150/200 litri in quanto morirebbero di fame nel giro di pochi mesi.
Prima di passare alla semplice spiegazione di come utilizzare WDY Fishcalc riepilogo i punti fermi da considerare:
– Prima di inserire un pesce nell’acquario è necessario studiare bene tutte le sue esigenze: ambientali, alimentari e di compatibilità.
– WDY Fishcalc non tiene conto delle eventuali incompatibilità tra i pesci e quindi bisogna conoscerle prima di inserire un pesce in vasca.
– Il risultato di WDY Fishcalc è in funzione della misura che i pesci raggiungono potenzialmente da adulti.
WDY Fishcalc è stato realizzato in 2 versioni, per Excel 2007 e per OpenOffice; in entambe le versioni sono implementate delle macro, e quindi devono essere attivate per il corretto funzionamento del programma. L’attuale versione, la 1.0, contiene una lista di circa 150 pesci che sono comunemente disponibili nei negozi e che sono tra i più diffusi nelle vasche reef; eventuali versioni future del programma potranno essere implementate con ulteriori pesci, anche in funzione delle indicazioni che riceverò dagli utilizzatori.
Funzionamento del software Una volta scaricato ed aperto il software WDY Fishcalc , posizionarsi col puntatore su una cella della zona azzurra; sulla destra della cella compare una freccetta rivolta verso il basso che cliccandola, farà comparire una tendina con la lista dei pesci presenti. Scorrere la lista fino a selezionare il pesce prescelto e quindi cliccarlo col mouse. Posizionarsi sulla cella azzurra sottostante e procedere come sopra, così per ciascun pesce presente (o previsto) per la propria vasca, fino a completare l’intera popolazione. Se di una specie di pesce ne abbiamo più esemplari, bisognerà inserire un esemplare per ogni riga e quindi ripetere l’inserimento per tutti gli esemplari presenti (per un branchetto di 5 Cromis viridis si avranno 5 righe ciascuna con un Cromis). Una volta completata la lista di tutti i pesci presenti o previsti, cliccare il bottone “calcola” alla destra della zona di inserimento dati. Il risultato ottenuto fornisce sia il volume minimo consigliato per quella lista di pesci che la lunghezza minima del lato lungo della vasca che si consiglia per ospitare la popolazione prescelta. Vi sono alcuni pesci, se pur a volte si trovano disponibili nei negozi di acquariologia, che per loro caratteristiche di alimentazione o per la dimensione che raggiungono o ancora per altre esigenze specifiche, sono del tutto inadatti ad essere inseriti in qualsiasi acquario da appartamento. Questi pesci evidenziano un valore WDY che, se inseriti nella lista, genera un errore che invalida tutto il calcolo.
Difficoltà di allevamento e predisposizione verso i coralli A fianco di ogni pesce, tra parentesi, vi sono 2 indicazioni sul livello di difficoltà di allevamento e sulle sue tendenze alimentari relativamente ai coralli.
Vengono presi in considerazione gli aspetti tipici di ciascuna famiglia e di ciascuna specie, ma va da sé che ogni esemplare può essere considerato “unico” e quindi, individualmente, potrebbero esserci delle eccezioni. La prima indicazione è un numero che va da 1 a 3 e indica la difficoltà media nell’allevamento di quella specie:
(1) Facile: Si riferisce a pesci normalmente semplici da allevare, che non presentano particolari difficoltà di alimentazione accettando mangimi compositi commerciali come fiocchi e granulare. Pur annoverando moltissime specie bellissime e variopinte, sono robusti e resistenti alle malattie e a valori anche non perfetti dell’acqua. Sono pesci adatti anche al neofita e sono quelli da inserire tra i primi nella vasca di nuovo avviamento.
(2) Medio: Sono pesci che richiedono più attenzione sia come alimentazione dato in alcuni casi è possibile solo con cibi surgelati o vivi, e richiedono buoni e stabili valori chimico fisici dell’acqua. Anche la vasca che li ospita deve essere una vasca matura e avviata da tempo. Sono mediamente soggetti a parassitosi cutanee dalle quali possono essere curati con le attenzioni del caso. Per le ragioni esposte sono pesci che non dovrebbero rappresentare i primi inserimenti in vasca ma solo dopo una certa esperienza acquisita.
(3) Difficile: Sono pesci particolarmente delicati per molteplici ragioni: per la difficoltà di alimentazione (che a volte rifiutano del tutto in cattività) in quanto richiedono spesso cibi vivi, freschi o congelati, a volte anche di difficile reperibilità come per esempio le spugne; per la elevata predisposizione alle malattie con conseguente rapido deperimento e la relativa difficoltà nel curarli; sono difficili nell’ambientamento in cattività, che spesso mal tollerano, anche in funzione dei coinqulini della vasca; sono particolarmente sensibili alla chimica e alla fisica dell’acqua e richiedono valori perfetti se si vogliono allevare con successo. Per tutte queste ragioni, ed altre non espressamente enunciate, sono pesci che non devono essere né acquistati nè introdotti nell’acquario, se non da acquariofili molto esperti con molto tempo disponibile da dedicare alle cure che richiedono ed ovviamente, in vasche idonee alle loro esigenze.
La seconda indicazione è una lettera, R, N, C e indica la predisposizione a mordere e/o a cibarsi di coralli. Quanto detto sopra relativamente alla non universalità della suddivisione fatta e all’importanza della soggettività del singolo individuo, a maggior ragione vale per questa caratteristica:
(R) Reef safe: pesce adatto a vivere in ambiente corallino senza cibarsi o danneggiare i coralli. Sono pesci che possono essere introdotti in vasche reef senza temere che possano infastidire i coralli. Eccezioni individuali di pesci di questa categoria che infastidiscono i coralli sono piuttosto rare.
(N) Pesci che occasionalmente tendono a cibarsi o anche solo pizzicare o mordere i polipi dei coralli causando dei danni che possono portare alla morte il corallo stesso. Pur non essendo la loro principale fonte di cibo, i coralli occasionalmente vengono fatti oggetto delle attenzioni di questi pesci e quindi inserirne in una vasca reef con coralli si rivela una scelta rischiosa. Tuttavia vi sono diverse eccezioni di esemplari di pesci di questa categoria che vivono e vengono allevati da anni in vasche reef senza causare danni degni di nota ai coralli.
(C) Corallivori: sono pesci che in natura si cibano normalmente di polipi o di tessuto di corallo, alcuni sono monofagici corallivori obbligati, altri sono corallivori facoltativi, ossia per i quali il corallo è solo una delle fonti alimentari ma non vitale per la sussitenza. Ovviamente non sono adatti ad essere allevati in una vasca reef in quanto non lascerebbero scampo ai coralli inseriti. I pesci di questa categoria, e specificatamente solo i corallivori facoltativi, possono essere allevati anche con successo, in vasche di soli pesci. La predisposizione a mordere i coralli può anche manifestarsi dopo un periodo, anche non breve, dall’inserimento del pesce in vasca. Le eccezioni individuali di pesci di questa categoria che non mordono i coralli nemmeno nel lungo periodo sono piuttosto rare.
Per contattarmi potete scrivermi a wurdy@libero.it
Ferdinando Bertazzini ( Wurdy )
Ottimo wurdy :D cosa strautile
Hahahaha il trittico hepatus ,veliferum ,chelmon é lo stesso che ho io in vasca :D