Grazie alla Traduzione Di Paolo Piccinelli,ecco l’eperienza positiva di un’acquariofilo d’oltre oceano.
Uno degli organismi indesiderati più prolifici in acquario sono le planarie rosse, organismi per lo più innocui ma che con il loro incredibile ritmo riproduttivo possono ricoprire le rocce e gli organismi sessili provocando gravi danni, oltre ad essere esteticamente orribili.
Fortunatamente esistono dei metodi per sbarazzarsene.
Le planarie rosse (Convolutriloba sp.) sono generalmente color ruggine e possono essere identificate dai tre lobi che presentano nella parte posteriore del corpo, riconoscibile quando la planaria si muove.
Le planarie sono organismi che traggono energia primariamente dalla fotosintesi e pertanto sono difficili se non impossibili da controllare soltanto riducendo i nutrienti; è inoltre impossibile liberarsene senza mettere in pericolo l’intera vasca, visto che morendo in massa rilasciano pericolose quantità di tossine, in grado di uccidere persino i pesci.
Il modo migliore per non dover fronteggiare un’invasione di planarie è quello di …..… non farle entrare in vasca!
Un bagnetto in acqua osmotica o in una soluzione di acqua e iodio (betadine allo 0.2%) per invertebrati e rocce in ingresso aiuta ad impedire che le planarie entrino in vasca ma, in particolare con le rocce, è pressoché impossibile eliminarle al 100%.
Un paio di settimane di quarantena aiutano a capire se le rocce e I coralli da inserire sono o meno infestati, ma spesso quarantenare gli animali è difficile o impossibile.
Diciamo che la vasca ormai è infestata… che fare?
Esistono l’approccio naturale (riduzione dei nutrienti e organismi antagonisti), l’approccio meccanico (aspirazione e sifonatura) e l’approccio chimico.
I primi due approcci sono fallimentari, poiché non eliminano il problema alla radice e le planarie superstiti riprendono presto a moltiplicarsi.
Il terzo tipo di approccio, condotto con il “Flatworm exit” di Salifert, nella mia vasca si è dimostrato efficace.
Negli anni in cui ho praticato l’acquariofilia sono sempre stato lontano dai prodotti chimici “miracolosi”, ma devo dire che l’invasione di planarie ha resistito ad ogni metodo convenzionale.
Ho preparato secondo istruzioni della casa un filtro esterno caricato con carbone attivo, pronto per rimuovere i residui del prodotto chimico a fine trattamento e a contrastare le tossine rilasciate dalle planarie morenti.
Ho sifonato tutte le planarie raggiungibili in modo da ridurne il numero (e quindi il rilascio di tossine) ed ho tolto il carbone normalmente presente in sump per non inibire il farmaco.
Ho dosato la quantità indicata di prodotto in vasca e, sorprendentemente, dopo pochi minuti ho iniziato a vedere le planarie sbiancare e staccarsi dai substrati fluttuando come fiocchi di neve in acqua..
Ho atteso trenta minuti dall’inserimento del prodotto, poi ho avviato il filtro esterno caricato a carbone per rimuovere tossine e prodotto dalla vasca e ho lasciato girare il tutto per due ore.
Qualche planaria era ancora presente e si muoveva, quindi ho fermato il filtro ed ho effettuato il secondo dosaggio dimezzando la quantità e lasciando agire per trenta minuti, come da istruzioni.
Al termine dei trenta minuti ho riavviato il filtro a carbone lasciandolo tutta la notte e il giorno successivo la vasca era sana e libera dalle planarie definitivamente.
Con questo intendo solo comunicarvi la mia esperienza e non incitarvi a fare altrettanto… per me ha funzionato, ma non maleditemi se ci provate e qualcosa va storto. In ogni caso la prassi ottimale è la quarantena e la prevenzione.
http://blog.aquanerd.com/2012/04/the-battle-with-red-planaria-flatworms.html