Circa un anno fa, avendo bisogno di cibo per allevare larve di Amphiprion ocellaris, che un amico non poteva più tenere, ho fatto partire una coltura di phitoplancton NANNOCLOROPSIS, utilizzando come contenitore della coltura una bottiglia dell’acqua naturale collegata ad un areatore.
Per i primi mesi mi sono limitato ad allevare solamente il Phitoplancton NANNOCLOROPSIS da usare per nutrire i Rotiferi ( minuscoli crostacei ).
Avendo preso gusto con questa specie di phitoplancton, mi sono cimentato nell’allevamento di phitoplancton diversi: TETRASELMIS, PORFIRIDIUM, CLORELLA……..devo dire con risultati buoni ma non di semplice attuazione con le mie attuali conoscenze e tecnologie….( Bottiglie di plastica ).
nannoclorophsis
Passato il bisogno di nutrire i Piccoli Pagliaccetti, mi è nata la curiosità di provare l’allevamento di animali con “ particolari esigenze alimentari “, conosciuti come ‘’specie di difficile allevamento’’ proprio per la difficoltà di procurargli cibo adatto ( phitoplancton e zooplancton ) in quantità elevate.
Per poter allevare questi animali ho affiancato alla mia vasca, una vasca piccolina da 60 x 50 x 40, collegata alla principale, ma con la possibilità di poter essere esclusa dalla stessa, per lasciare il cibo per il tempo sufficiente al nutrimento degli animali.
Vista la buona riuscita con animali difficili, ho deciso di provare ad allevare un animale riconosciuto per la bellezza e difficoltà di allevamento.
La Dendronephtya
Prima di cimentarmi nella cura di questo stupendo invertebrato, dovevo risolvere il problema delle bottiglie di plastica per il phitoplancton.
Mia moglie iniziava a dare segni di nervosismo, causato dall’avere 5 bottiglie di phitoplancton in maturazione, chiuse in un armadio.
Mi serviva qualche cosa di più bellino e funzionale, ma soprattutto un apparecchio di facile pulizia e manutenzione.
Destino e fortuna hanno voluto che AcquaPortal mi desse la possibilità di testare dei prodotti per conto dell’Aquamedic e tra quelli proposti ho scelto proprio un reattore di phitoplancton e uno di zooplancton della ditta AQUAMEDIC, appunto.
Avendo bisogno solamente di phitoplancton ho utilizzato tutti e 2 i reattori per questo scopo non provando ad allevare lo zooplancton, cosa che però farò a breve, volendo provare a riprodurre i Lysmata Wurdermanni.
La cosa che mi è subito piaciuta, è la possibilità di appenderlo al muro e attaccarela luce T8 direttamente al reattore.
La cosa interessante, è la possibilità di accoppiare più reattori uno vicino all’altro, occupando veramente poco spazio.
I reattori possono contenere fino a 2,5 lt di phitoplancton. Altri accorgimenti mi sono piaciuti molto, tipo il fondo dei reattori a forma conica con l’entrata dell’aria perfettamente in centro al cono.
Questo accorgimento, non permette al phitoplancton di attaccarsi ai bordi e sul fondo del reattore, cosa che succede con le bottiglie e con reattori non di questa forma e non con l’entrata dell’aria sul fondo.
Interessante anche l’utilizzo di valvole di non ritorno completamente in materiale plastico, quindi non attaccabili dal sale.
Comodo anche il coperchio superiore del reattore,amovibile per permettere il facile riempimento e pulizia,con l’apposito scovolo dato in dotazione.
Infine, non solo elogi ma anche critiche, o meglio ………consigli ad AQUAMEDIC.
1) l’attacco dell’areatore, io lo avrei fatto non dritto,ma con un niplo curvato a 90 gradi verso il basso, per evitare lo schiacciamento del tubo dell’aria.
2) Guarnizioni della valvolina di non ritorno ,le farei in silicone e non in gomma che a lungo andare,a contatto on acqua e sale si seccano.
3) Utilizzo di neon t5 in maniera di poter utilizzare accenditori più piccoli di quelli utilizzati per i T8.
4) Rubinetto di uscita del phitoplancton meno duro da aprire….. spesso con una mano si tiene il bicchiere e con l’altra mano si apre il rubinetto……vi assicuro che con una mano, aprire e chiudere questo rubinetto è un’impresa non facile.
5) Riflettore e attacchi del neon più piccolini…..quelli in uso sono veramente ingombranti.
Il parere finale è sicuramente favorevole, avendomi facilitato e non di poco , le operazioni di preparazione, dosaggio e pulizia.
– ARTICOLO PUBBLICATO SUL FORUM ACQUAPORTAL –
Matteo, complimenti per l’idea
MI puoi spiegare, a parte nutrire i naupli, quali sono i vantaggi della coltivazione del Phyto?
MI spiego meglio, avendo una vasca destinata al 90% di SPS, può essere un valore aggiunto? Se SI, come?
Grazie
Ciao
Antonio
il phito non lo usi però per i naupli d’artemia o almeno non il nannocloropsys.
il phito lo andrai ad utilizzare in vasca per alimentare tutti quegli animali filtratori.
tieni conto che il phitoplancton è alla base della piramide alimentare….quindi tutto il sistema se ne ciba.