Questo è un articolo che avevo fatto per la Rivista Reef Art ….ormai anni fa.
Le foto le ho rimesse io e sono foto nuove e vecchie .
Sui coralli non zooxantellati ci sarebbe da dire moltissimo e soprattutto, passati gli anni, le atrezzature sono migliorate i cibi anche ed è migliorata anche la mia conoscenza sulle esigenze di questi strani animali.
In questo momento ho in testa di rifare la vaschina a fianco alla principale, tutta di tubastree come era una volta in una delle foto che seguono.
Finita l’avventura con i Lysmata Wurdemanni, riuscito nella riproduzione dei pesci pagliaccio (molto più semplice dei gamberi), dovevo trovare qualche altro animale particolare da allevare.
Avendo a disposizione una vasca da 100 lt collegata alla vasca principale di 600 lt circa, potevo permettermi animali bisognosi di acqua pulita ma di tantissimo cibo.
Quindi ……………. Cosa di meglio di animali non zooxantellati?
Si tratta di animali che hanno bisogno di un’alimentazione diretta e che non sfruttano le alghe simbionti (zooxantelle ) per cibarsi o almeno non completamente.
Il mercato italiano non è un mercato ricco di questo genere di animali quindi la ricerca è stata abbastanza lunga e difficoltosa e non è ancora finito visto l’enorme numero di animali interessanti.
Dopo diversi mesi di ricerca, sono riuscito ad acquistare cinque colonie di tubastrea con qualche polipo di tubastrea nera (molto rara in Italia), 3 gorgonie, uno Dendronephyta e una spugna con parazoantus simbionti.
I primi animali “ difficili “ che ho provato a mantenere senza risultati, sono stati due gorgonie, miseramente morte dopo due mesi di stenti.
Ai tempi, nutrivo queste gorgonie esclusivamente con phitoplancton vivo, ma evidentemente non sono animali esclusivamente erbivori.
Dopo la loro morte ho acquistato, in momenti diversi, le cinque colonie di tubastrea arancio.
Con queste ho cambiato totalmente il menù passando da phitoplancton vivo ad alimenti più completi e sostanziosi.
Partendo dal presupposto che ogni animale ha bisogno di quantità e dimensioni di cibo differenti – e il grosso problema è identificare questa quantità e dimensione- ho iniziato a testare cibi diversi.
Come primo passo ho provato i prodotti di un’azienda tedesca ma dopo pochissimo tempo, a causa degli inquinanti troppo alti, ho dovuto smettere perché che mi avevano portato a un’invasione imbarazzante di ciano batteri.
Seconda prova è stata con la nuova linea della brigtweel:
3 misure differenti di zooplancton
4 misure differenti di phitoplancton
Tutti mischiati insieme.
Ma ho dovuto interrompere anche questa prova dopo quattro mesi per eccesso di nutrienti, anche se gli animali stavano decisamente bene.
A questo punto la soluzione poteva essere solo una: DOSARE CIBO VIVO.
Fortunatamente era diverso tempo che allevavo con successo una coltura di rotiferi, utilizzati per nutrire le larve di pesce pagliaccio.
Sono passato quindi da un’alimentazione totalmente morta e artificiale a un’alimentazione pressoché al 99% viva.
Per alimentare gli animali, procedevo in questa maniera:
La sera, quindici minuti prima di dosare il cibo vivo, somministro del ciclope ezee che stimola l’apertura dei polipi degli animali.
Dopo mezz’ora, con una pipetta da laboratorio, dosavo i Rotiferi arricchiti con un prodotto apposito ( selco 3000 ) e i Naupli di artemia appena schiusi.
In questo modo andavo a soddisfare sia i piccoli polipi delle gorgonie sia i polipi più grandi delle tubastree, che a onor del vero avrebbero avuto bisogno di cibi più grossi, ma bisognava sempre fare i conti con gli inquinanti!
La mattina invece dosavo 1-2 gocce di phitoplex della Kent con aggiunta di naupli di artemia appena schiusi.
In questo modo sono riuscito abbastanza bene a mantenere gli inquinanti a livelli accettabili senza avere infestazioni gravi di ciano batteri e di alghe filamentose.
Come tutte le nuove esperienze, prima di arrivare a una situazione di stabilità, salute e crescita degli animali, ovviamente, si fanno molti errori a volte letali per animali così delicati e i meno forti, le gorgonie, spesso si perdono.
L’errore classico che si fa con questi animali è sottovalutare il bisogno alimentare nel senso sia quantitativo sia di dimensione e il bisogno di corrente.
Tutti o quasi sono animali o di profondità o di grotta, quindi l’illuminazione non è un problema o meglio …………… basta fornire veramente poca luce e non diretta per soddisfare le loro esigenze.
La corrente, invece, può essere un problema poiché in genere deve essere parecchio intensa ma non diretta, poiché la corrente diretta infastidisce i polipi impedendo una corretta apertura.
In situazioni di alte concentrazioni di cibo e nutrienti, senza un adeguato cambio d’acqua e senza uno schiumatoio notevolmente sovradimensionato, iniziano i problemi:
1) Ciano batteri
2) Alghe filamentose
3) Patine batteriche
Questi sono dei veri e propri flagelli, soprattutto per le gorgonie che, ricoperte sia da ciano batteri sia da alghe filamentose, regrediscono fino a morir di fame.
LE GORGONIE
Quando le gorgonie non zooxantellate arrivano nei negozi, spesso nei primi giorni, avendo ancora energie a sufficienza, riescono ad aprire regolarmente tutti i polipi, sfoggiando in pieno la loro bellezza.
La cosa fondamentale è scegliere animali in piena salute senza punte o tronco privo di tessuto o polipi.
Una gorgonia non zooxantellata con punte e corpo con mancanza di tessuto, è difficilissima da recuperare, avendo una crescita molto lenta nelle nostre vasche.
Quando il tessuto inizia a ritirarsi è chiaro indice che l’animale, avendo consumato le proprie energie, non riuscendo più ad aprire i polipi per alimentarsi, ha iniziato la sua lenta e inesorabile agonia.
Spesso in questa situazione, anche immergendo letteralmente l’animale in cibo vivo, non avrà le forze di aprire i polipi e alimentarsi e poiché questi animali si alimentano direttamente catturando le prede e filtrando phitoplancton attraverso i polipi aperti, sarà solo questione di tempo prima di ritrovarsi l’animale in vasca sottoforma di scheletro.
È importante per le gorgonie, quando si dosa il cibo, rallentare o addirittura eliminare il movimento dell’acqua per permettere ai polipi di catturare con facilità il cibo che gli stiamo offrendo.
La cosa migliore sarebbe fornirgli cibo utilizzando una pipetta da laboratorio in modo da spruzzare dolcemente il cibo direttamente sui polipi.
Fondamentale, come già detto in precedenza, dosare, circa trenta minuti prima dell’alimentazione vera e propria, qualcosa che stimoli l’apertura dei polipi in modo che siano pronti a mangiare.
Io utilizzo del Ciclope ezee in povere, sciolto in acqua.
LE TUBASTREE
Stesso identico discorso è valido per le tubastree; animali difficili ma sicuramente non quanto le gorgonie.
Le tubastree, anche se conciate male e con il tessuto ritirato, se alimentate in maniera corretta e sistemate in corrente moderatamente forte, riescono a riprendersi, anche se la rigenerazione del tessuto perso sarà molto molto lenta.
I due nemici più pericolosi per le tubastree sono i sedimenti di cibo e fango che si fermano tra un polipo e l’altro portando alla perdita del tessuto e l’alimentazione sbagliata o insufficiente.
Quindi è molto importante, giornalmente, con una pipetta, spolverare i sedimenti tra un polipo e l’altro.
La tubastrea se ben nutrita, spesso e volentieri si riproduce in vasca facendoci ritrovare nuovi polipi su pompe e arredamento.
Questi nuovi polipi, andranno a mettersi in posti molto più adatti rispetto a dove noi abbiamo messo l’animale madre con conseguente adattamento e migliore aspettative di vita dato che andranno a posizionarsi in posti con cibo e corrente giusta.
La Tubastrea, quando è in salute, quando è in caccia e mangia, deve estendere al massimo i polipi
LE Dendronephyte
Discorso a parte merita le Dendronephyta, animali stupendi ma realmente difficilissimi da mantenere in salute per periodi di qualche settimana, soprattutto se allevate insieme con altri animali, poiché, secondo la mia esperienza, hanno esigenze di cibo, luce e corrente ancora più particolari e a mio avviso impossibile da fornire nelle nostre vasche.
Tutte le Dendronephyta che ho provato a mantenere, sono sopravvissute per pochi mesi rimanendo comunque sempre chiuse senza nessun segnale di vita.
A mio avviso, per pensare di allevare in salute questi animali, si dovrebbe:
1) Allestire una vasca con valori dell’acqua perfetti ma allo stesso tempo ricchissima di phitoplancton e zooplancton vivo.
2) Avere cibo presente in vasca 24 ore su 24.
3) Corrente molto forte ma mai diretta.
4) Pochissima luce e mai diretta.
5) Animali posti, come in natura, a testa in giù
Quando si decide di avviare una vasca atta a ospitare animali non zooxantellati, bisogna fare i conti con due problemi.
1) Animali spesso poco conosciuti da chi ce li vende.
2) Non avere cibi adatti.
La primissima cosa che dobbiamo fare quando inseriamo in vasca, per esempio, una gorgonia, è iniziare subito a cibarla con phitoplancton vivo in modo che con la sua capacità di filtrazione inizi ad alimentarsi e a riprendere le forze e in seguito aprire i polipi e iniziare a cibarsi con cibo vero e proprio, indispensabile per lei.
Il nostro primario obiettivo, come ripetuto più volte, è far aprire i polipi, a quel punto dobbiamo letteralmente ricoprire con una nuvola di cibo, possibilmente vivo, l’animale.
A mio avviso questi animali saranno insieme ai LPS gli inquilini delle nostre future vasche poiché hanno esigenze economiche molto inferiori rispetto ai seppur stupendi SPS, golosi di luce e quindi di costosissima corrente elettrica.
Da ricordasi prima di allestire una vasca del genere è dover avere la consapevolezza che questi animali vivono soprattutto e meglio con cibo vivo.
Cibo vivo significa avere a disposizione spazio dove mettere le colture e tempo da dedicargli per accudirle.
Non è pensabile lasciare le varie colture di phito e di zooplancton al loro destino poiché in brevissimo tempo morirebbero per mancanza di alimentazione o per eccessiva presenza d’inquinanti.
Infine vorrei far presente che con questo tipo di alimentazione, tutti gli LPS godranno di salute con crescite molto interessanti e tutta la microfauna avrà un esplosione demografica enorme, venendogli fornito phitoplancton e zooplancton che va direttamente e indirettamente ad alimentare il sistema.