Ultra Reef prosegue la presentazione dei suoi prodotti nuovi ……..ovviamente essendo nuovissimi sono tutte prove e direi anche moooolto interessanti come questo reattore per alghe che stà provando Giorgio Vignali Aka Ginets., e anche suo è il testo che segue.
Chi era presente alla cena dei Lombardi e non, avrà già visto questo reattore (lo chiamo così, forse impropriamente, perchè non so proprio come chiamarlo), che a fine serata mi sono ritrovato in mano per una prova sulla mia vasca….del tutto inaspettatamente, e, sinceramente, senza avere neanche molto le idee chiare nè sul funzionamento nè su come effettuare la prova. Ho deciso comunque di acconsentire, anche perchè capita raramente di vedere qualcosa di completamente nuovo, se non nel concetto generale (alla fine è una specie di refugium), almeno nella realizzazione. Ho deciso di provare prima di tutto la funzionalità, lasciando eventualmente le prove sulla chimica dell’acqua ad un momento successivo, soprattutto perchè il volume utile (che io ho stimato in circa 5 litri) non penso sia sufficiente per influenzare la mia vasca (200x55x70h con dsb di circa 15cm).
In questo periodo però sto “litigando” parecchio con un’invasione di caulerpa serrulata (e anche con un po’ di ciano), nonostante valori dell’acqua in teoria buoni (ph 8.2 elos, no2 non misurabili elos, no3 non misurabili elos, po3 0.03 fotometro martini, ca 440 elos, mg 1320 elos, kh 9 salifert, misurati ieri), e spero che, facendo crescere la caulerpa nel reattore, si possa limitare la crescita in vasca…sperèm!!
Il reattore è costituito da un cilindro trasparente, montato su una base molto solida bianca, all’interno sono montati i tubi di carico e scarico (quest’ultimo per tracimazione con un “durso” molto particolare), mentre il coperchio (se così lo si può chiamare) ospita una lampada a led dal fascio molto concentrato. Di seguito alcune foto:
Ovviamente, essendo un prototipo, non voglio commentare la parte elettrica, che come vedete, si distingue per l’alta tecnologia…ma dhave, titolare dell’azienda, mi ha assicurato che ci sta lavorando.
Per la prova, ho deciso di inserirlo in sump inizialmente senza alghe, per vedere se “gira” tutto a dovere: l’ho collegato a una pompa haquoss p500, un po’ più grande di quella che mi era stata consigliata (200 l/h), ma volevo vedere se, con un flusso più consistente ci fossero problemi.
Avviato il tutto, il cilindro si è regolarmente riempito e, nonostante la pompa sovradimensionata, lo scarico ha cominciato a funzionare senza problemi particolari. Per una mia dimenticanza non ho stretto il grano di fissaggio del durso, ma lo scarico ha funzionato perfettamente: il tappo ricavato dal pieno ha un peso tale da vincere tranquillamente la spinta dell’acqua, al punto che ho deciso di lasciarlo così, in modo da rendere più veloce lo smontaggio per il controllo o la pulizia, se e quando sarà necessaria. Ho lasciato girare tutto a vuoto per 24 ore, ma il livello e il flusso d’acqua sono rimasti regolari. Ho acceso la lampada a led, e ho notato il fascio di luce concentrato sul fondo, senza grande dispersione fuori dal cilindro: la mia prima perplessità infatti era quella di inserire una luce in sump, con il rischio di riempirla di alghe…vedremo cosa succede, ma non mi sembra che ci sia molta luce nei dintorni del cilindro, come si può vedere nelle immagini successive .
Dopo il periodo di prova “a vuoto”, approfittando dell’ ennesima raccolta di caulerpa serrulata in vasca, ne ho inserita un po’ nel cilindro: ho deciso di inserirne poca, perchè voglio vedere quanto cresce nel sistema e in quanto tempo.
Su consiglio del produttore ho collegato la lampada a led a un timer, con fotoperiodo invertito rispetto alla vasca principale…adesso si tratta solo di avere pazienza (come sempre!!) e vedere come si sviluppa la caulerpa e come funziona il reattore.
Voglio comunque dare una mia prima impressione: nonostante si tratti di un prototipo, con tutte le imprecisioni produttive del caso (qualche sbavatura nel taglio del cilindro, principalmente), la costruzione mi sembra molto solida e funzionale, e mi sembra che tutte le parti ricavate dal pieno (base bianca, tappo del durso) siano realizzate in modo ecellente. Da rivedere, come già detto, la parte elettrica, più che altro perchè in sump c’è sempre molta umidità e l’accensione ” a peretta” non mi sembra il massimo, ma è una soluzione utilizzata solo per questa prima prova. Il funzionamento, in queste prime ore, è assolutamente regolare, senza irregolarità nello scarico e soprattutto, senza alcun rumore: fantastico! Mi viene da pensare che quel tipo di tappo sarebbe perfetto per un durso in vasca, per tutti quelli che si lamentano della rumorosità dello scarico… Dallo scarico escono, ovviamente, parecchie bollicine d’aria, ma non lo vedo come un fatto negativo, anzi, visto che in questo periodo ho un po’ di ciano, aumentare l’ossigenazione in sump non fa male di sicuro. Se devo vedere un difetto costruttivo (ma non so se è tecnicamente risolvibile), riguarda i grani di fissaggio e regolazione del durso: io li avrei preferiti in acrilico invece che in metallo, per evitare ogni contaminazione dell’acqua, anche se ne risulta immerso solo uno (quello di fissaggio del tappo, che, come dicevo, sembra addirittura superfluo) e la quantità di metallo rilasciata in caso di ossidazione sarebbe secondo me trascurabile. Io ho deciso di lasciarlo lì, per vedere cosa succede.
Vi aggiornerò nei prossimi giorni sul funzionamento del sistema.